il miracolo del Neon.
La lampada
a catodo freddo
ha più di 100 anni
il miracolo del Neon.
La lampada
a catodo freddo
ha più di 100 anni
Una inconsapevole scoperta, avvenuta nel 1675, fu alla base delle lampade a
scarica: l'astronomo francese Jean Picard osservò una debole luce alla sommità
di un tubo di vetro che costituiva l'estremità di un barometro a mercurio. Questo
lieve bagliore appariva quando il barometro era scosso, ma la causa della
luce era ignota. Oggi possiamo dare una spiegazione scientifica: l'elettricità
statica ionizzava le molecole di adidas neo mercurio presenti nella cavità superiore,
satura di vapori.
Quando i fondamenti dell'energia elettrica furono scoperti, si potè dare una
spiegazione al fenomeno e classificarlo come scarica in un gas ionizzato, da
cui sarebbe discesa una intera tipologia di lampade ancora diffuse nel mondo
della illuminazione.
Ma andiamo per gradi: nel 1855 nasce il tubo di Geissler dal nome di un soffiatore
di vetro tedesco, Heinrich Geissler.
Si trattava di un tubo verticale entro cui era stato posto un gas in bassa pressione
a cui veniva applicata una tensione elettrica; il risultato era l'accensione
del gas, ossia un bagliore emesso per luminescenza. Con la diffusione di apparecchi
elettrici, molte persone si dedicarono all'applicazione di energia elettrica
nei tubi riempiti di gas.
Diverse lampade a scarica - dette anche lampade a vapore - furono inventate
a partire dal 1900 sia in Europa che negli Stati Uniti. Si trattava semplicemente
di una lampada elettrica a scarica costituita da un contenitore trasparente (vetro)
all'interno del quale un gas era alimentato da una tensione applicata alle
estremità (elettrodi) e reso luminescente.
L'ingegnere chimico francese Georges Claude (1870 - 1960), fu il primo ad
applicare una scarica elettrica ad un tubo sigillato, riempito di un gas recentemente
scoperto, verso il 1902. Il gas Neon fu scoperto a Londra nel 1898 da
William Ramsey e MW Travers come raro elemento gassoso presente in atmosfera
nella misura di 1 parte su 65.000 di aria. Ottenuto dalla liquefazione
dell'aria, è separato dagli altri gas per distillazione frazionata.
La fortuna del NEON è dovuta alla sua immensa versatilità. Con il NEON ci si
può disegnare, evidenziare, illuminare, scrivere e creare dimensioni. Nel 2000
a modellarlo sono artisti come Jason Rhoades e Jean-Pierre Bertrand.
Il NEONescamotage
dell'insegna multicolor "Plastic" diventa il simbolo eccentrico
dell'omonimo e leggendario locale milanese, e presta la luce per arredare la
sua inconfondibile, e tra poco memorabile, House of Bordello con scritte come
Tonite's DIVA (lo Studio 54 lombardo si trasferirà dalla storica sede di Viale
Umbria al 120 dal mese prossimo). Il fluo corre anche sui muri di una scuola
per la musica elettronica: il Social Club parigino, ma è addirittura digitalizzato
sull'Iphone a logo delle "App" e lo vendono persino nei negozi di oggettistica
a mo' di "fai-da-te".